Come funziona una stampante laser

fotocopiatrice

stampante laser con operatriceLe stampanti laser sono attualmente le periferiche di stampa più acquistate e utilizzate in assoluto. Se un tempo presentavano costi inaccessibili per l’utenza domestica, al giorno d’oggi tali stampanti hanno costi paragonabili alle stampanti a getto d’inchiostro. Tra i loro vantaggi spiccano il basso costo per copia, l’elevata velocità di stampa, la lunga durata nel tempo e l’assenza di manutenzione.

Il sistema di funzionamento del laser
Il funzionamento delle stampanti laser si basa principalmente sul principio dell’elettricità statica, che consiste in una carica elettrica, positiva o negativa, accumulata in un qualsiasi tipo di oggetto isolato.
Sono varie le componenti che operano all’interno del processo di stampa laser: il toner, ossia una sottile polvere che viene impressa sul foglio; il tamburo, ovvero un cilindro rotante; il laser, ossia lo strumento che dà la carica al cilindro.

Le varie fasi della stampa laser
La prima fase riguarda l’invio dei dati dal computer alla stampante, i quali vengono comunicati generalmente mediante il collegamento USB o attraverso le reti Ethernet o WiFi. Successivamente inizia la preparazione del cilindro per la stampa della pagina.
Dopo la comunicazione dei dati da stampare, il toner viene impresso sul tamburo mediante un apposito cilindro contenuto all’interno della cartuccia dello stesso toner e caricato di elettricità statica positiva. Una volta caricato, il tamburo inizia a muoversi in senso rotatorio e viene illuminato da alcuni raggi di luce emessi dal laser, subendo la perdita di carica elettrostatica esclusivamente nella zone colpite dalla luce. Le parti del tamburo prive di energia elettrostatica andranno a prendere la forma del testo o delle immagini da stampare.
Terminata la composizione, il toner passa sopra il tamburo e, proprio per il principio dell’elettricità statica, la polvere in esso contenuta viene attratta dal tamburo, depositandosi esclusivamente nelle parti prive di energia.
A questo punto, il foglio di carta viene spostato in senso verticale con la medesima velocità del tamburo, entrando in diretto contatto con quest’ultimo e sviluppando una carica elettrostatica di tipo negativo, notevolmente maggiore rispetto a quella che trattiene la polvere sul tamburo. La forza della carica fa sì che la polvere venga attratta dal foglio, depositandosi su di esso.
Il passo finale consiste nel fondere la polvere con la carta. Ciò avviene attraverso due rulli fusori, ovvero due cilindri posti uno sopra l’altro che lavorano a temperature elevate. Proprio l’alta temperatura fa sì che la polvere si fonda con il foglio, legandosi perfettamente alle fibre che lo compongono. Nonostante il forte calore sprigionato (il toner si fonde solo in presenza di temperature superiori ai 90 gradi), il foglio non brucia, poiché passa attraverso i rulli a velocità elevata, evitando la combustione.
Completata la stampa, il tamburo viene totalmente illuminato per perdere la carica elettrostatica e pulito attraverso un’apposita spazzola, la quale rimuove accuratamente ogni traccia di polvere, rendendo la stampante disponibile a effettuare immediatamente un nuovo processo di stampa.

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