Per entrare in questo argomento è prima necessario capire indicativamente cosa sono i motori di ricerca e la funzione svolta dalle tecniche SEO. I motori di ricerca sono sistemi automatizzati regolati da algoritmi, come per esempio quello di Google, che restituiscono una serie di risultati quando l’utente digita una parola chiave nell’area di ricerca.
I risultati ottenuti dalla propria ricerca vengono mostrati in una SERP (Search Engine Result Page) nella quale vengono restituiti una serie di risultati utili a soddisfare la ricerca dell’utente.
Il termine SEO (è l’acronimo di Search Engine Optimization che tradotto significa ottimizzazione per i motori di ricerca) con questo termine si va ad indicare tutte quelle operazioni che hanno come scopo quello di migliorare il posizionamento delle pagine di un sito web nei risultati dei motori di ricerca.
Le tecniche SEO, e quindi gli algoritmi dei motori di ricerca, sono frequentemente studiate da coloro che operano nell’e-commerce al fine di aumentare la visibilità dei prodotti che loro intendono vendere.
White Hat SEO, che cos’è ?
White Hat è un termine inglese che significa cappello bianco che indica le tecniche SEO sane e giuste, questo termine deriva dai film western dove il cappello bianco indicava il personaggio buono.
Più precisamente White Hat SEO indica una serie di tecniche corrette, ovvero che seguono e soddisfano le linee guida stabilite dai motori di ricerca per posizionare un sito web a seguito, della ricerca di un utente. Il tecniche White Hat Seo sono tecniche etiche, lente ma proficue.
Alcune tecniche White Hat SEO più utilizzate sono:
- Keyword Research (Ricerca della parola chiave): l’obbiettivo di questa tecnica è quella di realizzare pagine web contenenti in modo del tutto naturale parole chiave che vengono spesso digitate degli utenti, nell’area di ricerca dei motori di ricerca. Esistono diversi modi per fare una keyword research a partire da quella manuale a quella mediante l’utilizzo di alcuni tool appositi che consentono di individuare le parole chiave relative alle diverse ricerche possibili;
- produrre contenuti per gli utenti e non per il motore di ricerca: importante produrre contenuti interessanti per gli utenti perché di conseguenza piaceranno anche al motore di ricerca;
- aggiornare continuamente i contenuti della pagina web: una pagina web aggiornata regolarmente ha più possibilità di risultare tra le prime a seguito di una ricerca.
Black Hat SEO, che cos’è?
Al contrario questo termine indica le tecniche SEO utilizzate al fine di ingannare gli algoritmi dei motori di ricerca per poter ottenere un posizionamento veloce di una pagina web, che probabilmente avverrà ma solo per tempi piuttosto brevi. Almeno finché google o altri motori di ricerca non si accorgeranno dei trucchi utilizzati per poi penalizzare o eliminare definitivamente dal proprio indice il sito o la pagina sulla quale si sono adottate tecniche scorrette. Come già accennato, la SEO black hat, sono una serie di operazioni utilizzate per massimizzare le possibilità di posizionamento di un sito all’interno dei motori di ricerca, queste però non sono né etiche ne tanto meno corrette e vanno contro le linee guida dei motori di ricerca.
Alcune tecniche di Black Hat SEO più utilizzate sono:
- Cloaking: questa tecnica consiste nel mostrare contenuti diversi a seconda delle ricerche effettuate dagli utenti nella rete;
- Keyword Stuffing: questa tecnica consiste nel realizzare contenuti ricchi di parole chiavi in modo tale da adattarli a diverse ricerche, tecnica completamente controproducente;
- Desert scraping: questa tecnica, invece, consiste nel utilizzare contenuti collegati al motore di ricerca oppure contenuti estranei al motore di ricerca.
Queste tecniche di networking sono delle ricerche, degli studi complessi i quali richiedono costanza e buona condotta per essere competitivi e per restare all’interno dei motori di ricerca. Una buona pagina web per stare tra i primi risultati richiede alla basa un codice HTML solido e un contenuto approfondito aggiornato regolarmente.