Migliorare la velocità di esecuzione delle query SQL
Quando sei in possesso di un database inesorabilmente lento, i tempi di attesa che ne derivano possono incidere sul tuo umore generale. In questo modo, a causa di un software performante, il tuo feedback sarà condizionato da questo tipo di esperienza negativa. A quel punto, l’unica cosa da fare sarà puntare sull’ottimizzazione generale, prima fra tutte quella mirata alle query SQL, al fine di velocizzare la resa e incrementare la soddisfazione dell’utente. Cosa sono le query e quali sono i consigli per ottimizzarle? Scoprilo in questo articolo.
Cos’è una query sql
A monte di tutto, quando si palesa l’intenzione di aprire un sito e conoscere tutte le strategie sottese a migliorarlo diventa una necessità, sappi che una delle parole chiave delle quali dovrai conoscere il significato e l’utilizzo, è query. Cosa vuol dire?
Letteralmente, la parola query – derivante dall’inglese – significa richiesta, interrogazione. Il suo ruolo è, a rigor di logica, sempre collegato a quello del database. Quindi, ancor prima di addentrarci meglio nella definizione di query SQL, la prerogativa dalla quale partire è aver chiaro cosa si intenda per database.
Quando si parla di database, si fa riferimento ad un archivio di dati. Questi ultimi sono strutturati e disposti con l’obiettivo di facilitare l’utente nella consultazione delle informazioni che sta cercando. Per far sì che ciò accada, le informazioni vengono organizzate seguendo una struttura logica ben definita, la quale viene concepita per facilitare l’accesso a qualsiasi dato significativo.
Come si fa ad accedervi? Proprio qui entra in gioco la query. SQL è l’acronimo di Structured Query Language, ovverosia: Linguaggio Strutturato di Interrogazione. Nel suo essere un tipo specifico di linguaggio, la query SQL dispone di regole specifiche che seguono una sintassi determinata.
In parole povere, con la parola query si indica una richiesta che un utente effettua utilizzando un motore di ricerca.
Ottimizzare una ricerca tramite Query
Quando in rete si fanno delle ricerche, la richiesta dell’utente che digita sul motore di ricerca prescelto, viene espressa proprio attraverso una query. Consapevoli di questo, l’analisi dei risultati di ricerca (SERP) ci deluciderà sui risultati relativi a quella determinata parola inserita. Lo scopo sarà riuscire a realizzare come si dovrà improntare il lavoro analizzando i risultati ottenuti ai fini del posizionamento dei siti web su Google.
Com’è possibile farlo? Intuitivamente, si dovranno creare dei contenuti di valore, fruibili ai più. Per riuscirci, si rivelerà essenziale prendere in considerazione le ricerche degli utenti e valutare il modo migliore per “accontentarle”. La pratica più utile per adempiere a questo scopo, sarà analizzare le varie tipologie di ricerca, sulla base di motivazioni più disparate.
Riflettendo, quali sono i motivi che spingono un utente – noi compresi – ad usufruire del motore di ricerca? Molto spesso, nella stragrande maggioranza dei casi, Google entra in nostro soccorso quando:
- Si vogliono avere delle informazioni specifiche su un argomento;
- si cerca il prezzo di un prodotto particolare o di un servizio di cui si vorrebbe usufruire;
- si vuol risalire all’indirizzo di un sito internet;
- si vogliono avere delle risposte su domande generali, incluse le più comuni sul meteo o su quello che va in onda in televisione.
Sulla base di queste attività, le query si dividono quindi in 3 tipologie:
- Query per Informazioni;
- Query per Navigazione;
- Query per Transazione.
Quando consulterai le SERP di Google, si potrà evincere che i risultati saranno in parte basati sulle pagine che sono state visualizzate in precedenza e sulla localizzazione geografica stessa dell’utente. Perché? Per il semplice fatto che l’obiettivo è quello di mostrare quanto più possibile contenuti pertinenti, non si tratta di una casualità.
Perciò, immedesimarsi nelle intenzioni di ricerca di un utente medio può rappresentare una svolta nella creazione di contenuti che possano rispondere e avvicinarsi alle domande che ci si pone in maniera più frequente.
Il motore di ricerca mostrerà sempre contenuti analoghi e/o pertinenti, rispetto alle ricerche generate dall’utente preso in considerazione. La ragione è molto semplice: business. Se l’utente uscirà soddisfatto dalla ricerca fatta, userà il motore di ricerca in altre occasioni e visualizzerà di conseguenza gli annunci pubblicitari (Google Ads).
Ne deriva che andare incontro alle esigenze dell’utente, valutando le sue intenzioni, sia lo step principale per dar vita ad un sito che sia anche preso di buon occhio dal motore di ricerca stesso, accaparrandosi un buon posizionamento.
In conclusione, per ottimizzare al meglio una ricerca attraverso le query, si dovrà essere in grado di realizzare dei contenuti mirati al raggiungimento di risultati palpabili. Il segreto è pensare sempre alle esigenze del target a cui ci si riferisce e agire di conseguenza. Solo allora Google premierà il lavoro svolto.
L’importanza delle Query in un sito web con Database
Ti stai ancora chiedendo quanto sia importante comprendere appieno il potere delle query per la resa di un sito web? Basti sapere che gran parte dei portali online è gestita proprio da un database MySQL che cura tutto il processo relativo alla raccolta dei dati e delle informazioni sui visitatori. Lo scopo, com’è stato spiegato, è quello di avere delle linee guida per personalizzare i contenuti che vengono creati.
Quando ci si addentra negli algoritmi di Google, bisogna tenere a mente che l’aggettivo che meglio può connotare la richiesta degli utenti è “evoluzione”. Abbiamo di fronte un sistema che si aggiorna all’uso di internet e alle varie ricerche che si adattano ai tempi e alle esigenze mutevoli.
Accanto ad un corretto studio delle query e delle keywords più usate sui motori di ricerca, una buona posizione tra le SERP sarà data dalla struttura del sito e della qualità dei contenuti che vuol trasmettere. Ultimo, non per importanza, l’approccio verso gli aggiornamenti rapidi e immediati.
La verità incontestabile è che, comunque, la query abbia un’importanza primaria nella strategia SEO: la branca del Digital Marketing che si occupa di migliorare la posizione delle pagine web nei risultati organici dei motori di ricerca.
Conclusione
Per realizzare tutti questi obiettivi e ottimizzare al meglio il proprio sito, non è da sottovalutare l’aiuto di un web developer che ha, per formazione, tutte queste conoscenze. Nonostante creare un sito internet sia diventata un’operazione accessibile ai più, riuscire a fare un bel lavoro in termini di visibilità non è un lavoro che può fare chiunque. Il consiglio più saggio è quello di rivolgersi a professionisti del settore che sappiano muoversi nella maniera più giusta e seguire tutti i processi necessari atti a far emergere il sito web in questione. Il risultato finale si rispecchierà nella velocità tramite la quale si potranno ottenere risultati soddisfacenti.